Obolo di San Pietro
Si terrà domenica 30 giugno l’annuale “Giornata per la carità del Papa”, più nota come giornata dell’Obolo di San Pietro.
Si chiama così l’aiuto economico che i fedeli offrono al Santo Padre, come segno di adesione alla sollecitudine del successore di Pietro per le molteplici necessità della Chiesa universale e per le opere di carità in favore dei più bisognosi. Come si legge nel Codice di diritto canonico a proposito di questa pratica antica quanto la Chiesa, “i vescovi, in ragione del vincolo di unità e di carità, secondo le disponibilità della propria diocesi, contribuiscono a procurare i mezzi di cui la sede apostolica secondo le condizioni dei tempi necessita, per essere in grado di prestare in modo appropriato il suo servizio alla Chiesa universale”.
Si tratta di un appuntamento annuale, con il quale le Chiese in Italia sono chiamate a esprimere il vincolo profondissimo che le lega al successore di Pietro.
L’obolo di San Pietro è espressione di vera carità, un modo per “dare se stessi a Dio”. Ad affermarlo è monsignor Tullio Poli, direttore dell’Ufficio Obolo di San Pietro. “La pratica di sostenere materialmente coloro che hanno la missione di annunciare il Vangelo, perché possano impegnarsi interamente nel loro ministero, prendendosi anche cura dei più bisognosi, nasce con lo stesso cristianesimo”, spiega monsignor Poli ricordando le origini della tradizione. “Furono gli anglosassoni, alla fine dell’ottavo secolo, a decidere di inviare in maniera stabile un contributo annuale al Santo Padre: il ‘denarius Sancti Petri’, colletta che attualmente ha luogo in tutto il mondo, nella domenica più vicina alla solennità dei santi apostoli Pietro e Paolo”.
La peculiarità dell’obolo, rispetto a tante altre forme di solidarietà nei confronti dell’attività caritativa della Chiesa “sta nel fatto di non essere vincolato ad alcuna etichetta o destinazione specifica: è il Papa stesso, infatti, che ne dispone liberamente, tenendo presenti le necessità del mondo che si manifestano di situazione in situazione, o le emergenze che straordinariamente bisogna fronteggiare”.
Le offerte dei fedeli al Santo Padre sono destinate infatti alle opere ecclesiali, alle iniziative umanitarie e di promozione sociale, come anche al sostentamento delle attività della Santa Sede.
Il Papa, come Pastore di tutta la Chiesa, si preoccupa anche delle necessità materiali di diocesi povere, istituti religiosi e fedeli in gravi difficoltà.
Cliccando sull’apposita sezione del sito vaticano (www.vatican.va) dedicata all’Obolo si possono effettuare donazioni, oltre che in occasione della Giornata per la carità del Papa, in qualsiasi altro momento dell’anno.
Le nostre parrocchie come sempre saranno sollecite nel promuovere questo gesto che è vincolo di fede e di carità con la sede di Pietro.
Data: 27/06/2013