Monsignor Antonio Lanfranchi
MODENA - Martedì 17 febbraio monsignor Antonio Lanfranchi, Arcivescovo di Modena e Nonantola, si è spento nella sua abitazione, all’età di 68 anni. Era malato da tempo e di recente era stato dimesso dal reparto di Ematologia del Policlinico per proseguire le cure a domicilio, dove veniva sottoposto a trasfusioni di sangue. Le condizioni di Lanfranchi si erano aggravate improvvisamente sabato 14 febbraio e tutta la comunità si era stretta nella preghiera.
Il Vescovo si era ammalato l’anno scorso di una patologia ematologica ed era stato ricoverato due volte al Policlinico, affrontando due lunghe degenze. A Natale aveva celebrato la Messa di mezzanotte in duomo e le sue condizioni di salute sembravano migliorate, per poi peggiorare repentinamente a gennaio quando fu ricoverato per la seconda volta. L’Arcivescovo aveva dovuto rinunciare alle celebrazioni di San Geminiano. Si è spento accudito dai più stretti collaboratori, dai parenti e dagli infermieri del reparto di Ematologia. Finché è stato vigile, si è affidato alla preghiera. Durante i giorni della sofferenza aveva ricevuto una telefonata di Papa Francesco.
Il funerale è stato celebrato giovedì 19 febbraio, alle 15, in cattedrale a Modena. La liturgia funebre è stata presieduta dal cardinale Carlo Caffarra, Arcivescovo Metropolita di Bologna.
Monsignor Lanfranchi, classe 1946, originario di Piacenza, è stato il centesimo Vescovo della diocesi di Modena. Era stato ordinato sacerdote il 4 novembre 1971 e prima di arrivare a Modena aveva operato a Bobbio e Cesena. Molto apprezzata anche la sua attività nell’Azione Cattolica.
Date le sue precarie condizioni di salute, che lo avevano costretto anche ad un lungo ricovero al Policlinico, aveva pensato alle dimissioni per rispetto di tutto il mondo pastorale modenese.
Negli anni del suo ministero modenese, il Vescovo Lanfranchi è stato più volte in Diocesi, a Broni, per celebrare San Contardo d’Este, patrono della comunità bronese e compatrono della città di Modena.
Data: 20/02/2015