Sabato, 07 Dicembre 2024
Diocesi di Tortona
Sua Ecc.za Rev.ma
Mons. Guido Marini
Vescovo

Vicariato della Valle Staffora

Giovedì 3 marzo l’incontro del Vicariato della Valle Staffora con Mons. Marini
Lungo strade nuove aperte dal Signore 

VARZI - Giovedì 3 marzo Mons. Guido Marini ha incontrato i sacerdoti del Vicariato della Valle Staffora. Erano presenti il Vicario Foraneo don Stefano Ferrari, don Massimilano Bergomi, padre Alberto dei Frati Cappuccini, don Francesco Favaretto, don Fabien Niyonkuru, don Leonard Sticlaru, don Agostino Casarin dell’Opera don Orione, don Alain Desiré Horanimana, il diacono Stefano Cagnoni e don Marco Forni.

Durante la mattinata, il vescovo ha trascorso del tempo con i sacerdoti, ascoltando le loro sollecitudini e offrendo una lettura spirituale e concreta della vita della Chiesa. Nel libro del Deuteronomio il Signore chiama a scegliere fra bene e male, fra la vita e la morte, fra Dio e ciò che non gli appartiene.
Quotidianamente si è di fronte alla scelta fra accogliere il Signore o respingerlo. Dire di sì alla vita e a ciò che riempie il cuore a volte può essere faticoso, difficile. È una scelta da rinnovare. Nel Vangelo Gesù chiede di rinnegare se stessi per fare spazio al Signore.
È un’attività spirituale mol- to bella: rinnegare i pensieri che non sono di Dio affinché il suo pensiero diventi il nostro; così per gli affetti e i gesti. Rinnegare non significa semplicemente andare contro un’inclinazione, ma preparare la strada al Signore, per poter sperimentare la vita di Gesù in noi.

Tutto ciò diventa possibile se la giornata è centrata sulla preghiera: senza la preghiera si è perduti, non può né scegliere Dio né rinnegare se stessi; ma con la preghiera si potrà tutto. Questo vale per la vita della Chiesa: «Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori» (Salmo 126).
Quando i sacerdoti sono troppo sfiduciati, devono tornare in se stessi e domandarsi quanto stanno vivendo per il Signore e quanto di se stessi è per Lui. Una tentazione di questo tempo è la “sindrome degli sconfitti”, che può portare a vivere determinate scelte e orientamenti come una ritirata.
I presbiteri, invece, sono chiamati a cercare le vie del Signore in un mondo cambiato, che chiede di servirLo in un modo diverso.

Non si tratta di una strada a ritroso, ma di una strada nuova che si sta percorrendo; il Signore sta aprendo strade nuove in un contesto che continua a cambiare.

Il percorso delle comunità pastorali è un cammino iniziato, che va messo a punto, verificato, rilanciato. Le comunità dovranno diventare sempre più “pastorali” e sempre più evangelizzanti.

Il pastore dovrà avere non semplici esecutori, ma autentici collaboratori che condividano davvero la tensione pastorale. In tutto questo giunge provvidenzialmente il Sinodo.
Esso non consiste nel fare degli incontri, ma nel camminare insieme in un modo nuovo, soprattutto ascoltando ciò che il Signore vuole dire attraverso la voce dei fratelli e crescendo in una comunione più sincera.
Tutto ciò comporta una vera conversione del cuore. Dopo un buon pranzo, il vescovo si è trattenuto con i sacerdoti che desideravano un’udienza privata e a metà pomeriggio è tornato a Tortona.

Don Francesco Favaretto

Data: 11/03/2022



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