Indicazioni per la benedizione della gola in occasione della memoria di S. Biagio
La situazione sanitaria causata dalla pandemia, continua a richiedere una serie di attenzioni che si riflettono anche in ambito liturgico. Così il 3 febbraio, giorno della memoria di San Biagio, per la tradizionale benedizione della gola, si potrà procederà nel modo seguente.
Terminata l’orazione dopo la comunione, il celebrante invita i presenti a confidare nel Signore medico delle anime e dei corpi, perché in ogni situazione non manchi mai la fiducia nella sua provvidenza e il senso cristiano della speranza. Quindi tenendo le mani stese sui fedeli, che restano fermi al proprio posto, recita la seguente orazione: “Noi ti rendiamo grazie, Dio onnipotente,
che hai creato l'uomo per la gioia e la vita immortale, e con l'opera redentrice del tuo Figlio lo hai liberato dalla schiavitù del peccato, radice di ogni male. Tu ci doni la certezza che un giorno sarà asciugata ogni lacrima e ricompensata ogni fatica sostenuta per tuo amore. Benedici i tuoi figli, che nella piena adesione alla tua volontà
ti invocano mediante l'intercessione di san Biagio, perché, liberati dal male di gola e confermati nella grazia del tuo Spirito, glorifichino in parole e opere il tuo santo nome. Per Cristo nostro Signore. Amen” (Benedizionale, pag. 802, num. 1943).
Terminata l’orazione si pronuncia, una sola volta e per tutti i fedeli che restano al loro posto, l’ invocazione classica: “Per l’intercessione di San Biagio, vescovo e martire il Signore ti liberi, dai mali della gola e da ogni altro male. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen”. Viene impartita quindi la benedizione conclusiva con la formula trinitaria consueta: “E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio + e Spirito Santo, discenda su di voi, e con voi rimanga sempre. Amen”.
Segue il congedo.
Don Claudio Baldi
Direttore Ufficio liturgico diocesano
Data: 31/01/2022