Giovedì, 28 Marzo 2024
Diocesi di Tortona
Sua Ecc.za Rev.ma
Mons. Guido Marini
Vescovo

Messa con le Associazioni e i Movimenti laicali

«Non possiamo fare nulla senza il Signore»

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TORTONA - Domenica scorsa, alle ore 16, nella cattedrale, il vescovo Mons. Guido Marini ha celebrato la Messa per le Associazioni e i Movimenti laicali della Diocesi.
Don Francesco Larocca, vicario episcopale per i laici, ha salutato il pastore a nome dei numerosi fedeli appartenenti a: Azione Cattolica, Banco Alimentare, Cursillos di Cristianità, Equipe Notre-Dame, Focolarini, M.E.I.C., Legio Mariae, Rinnovamento nello Spirito, O.F.T.A.L., Scout, Vincenziane e Centro Volontari della Sofferenza.

Poi Giulia Silla, presidente diocesana dell’A.C., a nome di tutte le associazioni, ha espresso sentimenti di stima e affetto e ha ribadito la volontà di «mettere al centro di ogni azione il vangelo».

Mons. Marini, ringraziando il sacerdote e Giulia per le “parole, belle, intense e profonde” ha condiviso con il mondo laicale diocesano la sua gioia, la stessa dell’apostolo Paolo, «a motivo della vostra cooperazione al vangelo perché possiamo proclamare sempre, in tutto, che nulla è meglio di Gesù».
Nell’omelia Mons. Marini ha focalizzato l’attenzione sull’importanza della «Parola che attraverso la voce umana, tramite sensibile della voce di Dio, risuona in mezzo ai suoi».

Per questo diventa indispensabile soffermarsi su di essa. «Nella misura in cui la accogliamo – ha detto – diventiamo capaci di operare un discernimento, di capire ciò che corrisponde.

La parola che Lui ci dona non è da godere nel privato ma ci introduce nella quotidianità, nella vita e nella storia perché esse siano nel cammino di Dio».

«Noi vogliamo che diventi principio di vita e che la fede diventi capace di incidere sulla nostra storia e di dare criterio al nostro vivere».

«Fino a tanto che non ci spogliamo, anche nella vita cristiana, della nostra autonomia, – ha aggiunto – non possiamo sperimentare la bellezza delle grandi opere che Dio vuole compiere nella nostra vita».

Il pericolo individuato dal vescovo che si insinua a livello personale e di gruppo è quello di «riporre fiducia in noi stessi e di vivere autonomi da Dio, non dicendolo con le parole ma vivendolo nei fatti, credendo più alle nostre forze, ai nostri talenti e al nostro fare che alla presenza all’opera della grazia di Dio».
Il vangelo della seconda domenica di Avvento ricorda proprio questo: «Siamo chiamati a sperimentare nella gioia la grandezza della parola di Dio che fa grandi opere nella povertà della nostra vita, nella consapevolezza che senza il Signore non possiamo fare nulla».
Il primato, dunque, deve averlo sempre e solo la preghiera.

«Questo – ha ribadito il vescovo Guido – è il modo più vero che abbiamo per dimostrare che ci fidiamo di Dio e che non ci fidiamo troppo di noi». Come Giovanni il Battista i cristiani sono chiamati a mostrare Gesù con tutto se stessi e questo è possibile se «il suo volto risplenderà nella nostra vita, nei nostri occhi, nei nostri gesti».

Solo così tutti potranno «vedere la salvezza della sua grazia e del suo amore». La sua Parola dovrà diventare «carne della nostra vita e radice di decisioni nella concretezza della quotidianità» e dovrà essere portata «nel mondo e nella nostra terra».

Al termine dell’Eucaristia, Mons. Marini, insieme ai sacerdoti e ai diaconi presenti, si è recato all’altare dell’Immacolata per il canto del Tota Pulchra accompagnato all’organo da Enrico Vercesi, che ha animato tutta la liturgia.

Il pastore ha poi salutato fraternamente tutti i laici delle Associazioni e dei Movimenti.

Daniela Catalano

Data: 10/12/2021



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