Giovedì, 28 Marzo 2024
Diocesi di Tortona
Sua Ecc.za Rev.ma
Mons. Guido Marini
Vescovo

XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

LE LETTURE

PRIMA LETTURA (Ger 23,1-6)
Radunerò il resto delle mie pecore, costituirò sopra di esse pastori.

Dal libro del profeta Geremìa

Dice il Signore:
«Guai ai pastori che fanno perire e disperdono il gregge del mio pascolo. Oracolo del Signore.
Perciò dice il Signore, Dio d’Israele, contro i pastori che devono pascere il mio popolo: Voi avete disperso le mie pecore, le avete scacciate e non ve ne siete preoccupati; ecco io vi punirò per la malvagità delle vostre opere. Oracolo del Signore.
Radunerò io stesso il resto delle mie pecore da tutte le regioni dove le ho scacciate e le farò tornare ai loro pascoli; saranno feconde e si moltiplicheranno. Costituirò sopra di esse pastori che le faranno pascolare, così che non dovranno più temere né sgomentarsi; non ne mancherà neppure una. Oracolo del Signore.
Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore –
nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto,
che regnerà da vero re e sarà saggio
ed eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra.
Nei suoi giorni Giuda sarà salvato
e Israele vivrà tranquillo,
e lo chiameranno con questo nome:
Signore-nostra-giustizia».

SALMO RESPONSORIALE (Sal 22)
Rit: Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.

Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia.

Mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.

SECONDA LETTURA (Ef 2,13-18)
Egli è la nostra pace, colui che di due ha fatto una cosa sola.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni

Fratelli, ora, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete diventati vicini, grazie al sangue di Cristo.
Egli infatti è la nostra pace,
colui che di due ha fatto una cosa sola,
abbattendo il muro di separazione che li divideva,
cioè l’inimicizia, per mezzo della sua carne.
Così egli ha abolito la Legge, fatta di prescrizioni e di decreti,
per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo,
facendo la pace,
e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo,
per mezzo della croce,
eliminando in se stesso l’inimicizia.
Egli è venuto ad annunciare pace a voi che eravate lontani,
e pace a coloro che erano vicini.
Per mezzo di lui infatti possiamo presentarci, gli uni e gli altri,
al Padre in un solo Spirito.

VANGELO (Mc 6,30-34)
Erano come pecore che non hanno pastore.

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

LA SANTA

1/macrina 2.jpgSanta Macrina

La santa di questa settimana, Macrina la giovane, apparteneva a una famiglia nella quale la santità era di casa. Lei era la prima di 10 fratelli, tra i quali ben 3 santi (Basilio di Cesarea, Gregorio di Nissa e Pietro monaco) e nipote di santa Macrina l’anziana.
Nacque nel 330 circa a Cesarea in Cappadocia. Fu educata nella conoscenza delle Sacre Scritture ed essendo dotata di una grande bellezza ebbe molti pretendenti tra i quali il padre scelse quello più adatto a lei, che purtroppo morì poco dopo.
Macrina, allora, finse di considerare il suo fidanzamento come un vero matrimonio e giurò fedeltà al defunto giovane. Decise di vivere in casa, per aiutare la madre, che era rimasta vedova dopo la nascita del decimo figlio, nell’accudire ed educare tutti i fratelli.

Quando rimasero sole, Macrina convinse la madre Emmelia a ritirarsi con lei nella località di Annesi attuale Amasya, sulle rive del fiume Iris, per fondare un monastero in cui all’inizio le seguirono le loro domestiche e che fu diretto dalla madre.

Macrina fu molto influente sul fratello Basilio, il quale lasciò la vita mondana di erudito per abbracciare, verso il 356, la vita monastica e in seguito, nel 370, divenne vescovo di Cesarea. Dopo l’ordinazione tornò a trovare la sorella nel monastero nel 376 e ordinò sacerdote il fratello minore Pietro, che viveva in un altro vicino a quello della sorella.
Alla morte della madre avvenuta nel 373, Macrina divenne superiora al suo posto.

Al ritorno dal Concilio di Antiochia del 379, anche Gregorio, che era stato eletto vescovo di Nissa, volle passare per Annesi per visitare la sorella. Fu l’ultimo incontro tra i due perché Macrina morì nel 380 a soli 53 anni.
Gregorio riuscì a sentire dalle sue labbra la grandiosa preghiera pronunciata prima di morire. La sua spiritualità e la sua vita furono narrate proprio da Gregorio che fu anche autore del trattato De anima et resurrectione, in forma di dialogo tra lui stesso e Macrina morente.
Nella Vita, l’autore descrive un miracolo di Macrina, quando guarì l’occhio malato di una giovane, e commenta gli altri miracoli di cui si ebbe notizia così: «Sebbene sembrino incredibili, tutti coloro che li hanno esaminati li ritengono veri, anche se coloro che pensano in termini umani non li ritengono possibili», perciò non li descrive «per timore che i non credenti non vengano spinti a non credere nei doni di Dio». Il suo corpo fu sepolto nella chiesa dei “40 martiri di Sebaste”, dove già si trovavano i suoi genitori.

La memoria liturgica della santa, venerata in Oriente, fu inserita nel Martirologio Romano al 19 luglio.

Daniela Catalano

Data: 19/07/2021



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