Venerdì, 29 Marzo 2024
Diocesi di Tortona
Sua Ecc.za Rev.ma
Mons. Guido Marini
Vescovo

Catechesi Pasquale del vescovo in cattedrale

«Portiamo frutto se rimaniamo in lui»

TORTONA - La Catechesi Pasquale di mercoledì 5 maggio ha approfondito i primi 8 versetti del capitolo 15 del vangelo di Giovanni che la liturgia ha proposto nella V domenica del Tempo di Pasqua.
Ai numerosi fedeli presenti in Cattedrale e che si sono collegati in streaming sui media diocesani, Mons. Vittorio Viola, prima di prendere in esame il testo, ha spiegato come i tre capitoli 15, 16 e 17 di Giovanni possono essere considerati come il «discorso dell’ultima cena perché ampliano alcuni temi già affrontati da un’altra prospettiva».
Gesù affermando «Io sono la vite vera» richiama molti passi della Scrittura.

«Il popolo di Israele – ha spiegato – spesso è descritto come la vigna del Signore. Le pagine nelle quali se ne parla hanno da una parte la dolcezza e la cura attenta e amorosa del padrone e dall’altra parte la non corrispondenza o la sterilità».
Gesù si contrappone a quella vigna, ormai incapace di dare frutto. «Il Padre pianta la vite nuova che è il Figlio incarnato e poi la taglia e la pota. – ha proseguito il vescovo – La questione fondamentale, per noi, è rimanere innestati.

Non si è uniti a lui per un’intimistica relazione ma per dare frutto, per una missione. Se il tralcio non dà frutto il Padre lo taglia».

«Il primo modo per essere innestati è ascoltare e accogliere la parola, che ha in sè il principio dinamico di purificazione». Per “rimanere in lui” occorre «una nostra esplicita e determinata volontà.

C’è una reciprocità tra il nostro rimanere in lui e il suo in noi.

Purificati dall’ascolto della parola, siamo chiamati a scegliere, sapendo che se non si rimane in lui la conseguenza è disastrosa e l’unico destino sarà la morte».
«Noi siamo stati liberati perché la vite nuova, quella vera, ha dato frutto nella croce di Gesù che ci ha guariti dalla sterilità e ha dato anche a noi la possibilità di portare frutto.

Noi siamo vivi se siamo innestati in lui, senza di lui non possiamo fare nulla».
Bisogna essere disposti a «lasciarsi potare e purificare perché il Padre vuole che portiamo molto frutto e per questo interviene nella nostra vita, a volte con precisi interventi di potatura, che vogliono farci vivere pienamente la Pasqua del Figlio suo».

Data: 14/05/2021



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