Mercoledì, 11 Dicembre 2024
Diocesi di Tortona
Sua Ecc.za Rev.ma
Mons. Guido Marini
Vescovo

XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

PRIMA LETTURA (Num 11,25-29)
Sei tu geloso per me? Fossero tutti profeti nel popolo!

Dal libro dei Numeri

In quei giorni, il Signore scese nella nube e parlò a Mosè: tolse parte dello spirito che era su di lui e lo pose sopra i settanta uomini anziani; quando lo spirito si fu posato su di loro, quelli profetizzarono, ma non lo fecero più in seguito.
Ma erano rimasti due uomini nell’accampamento, uno chiamato Eldad e l’altro Medad. E lo spirito si posò su di loro; erano fra gli iscritti, ma non erano usciti per andare alla tenda. Si misero a profetizzare nell’accampamento.
Un giovane corse ad annunciarlo a Mosè e disse: «Eldad e Medad profetizzano nell’accampamento». Giosuè, figlio di Nun, servitore di Mosè fin dalla sua adolescenza, prese la parola e disse: «Mosè, mio signore, impediscili!». Ma Mosè gli disse: «Sei tu geloso per me? Fossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore porre su di loro il suo spirito!».

SALMO RESPONSORIALE (Sal 18)
Rit: I precetti del Signore fanno gioire il cuore.

La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.

Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.

Anche il tuo servo ne è illuminato,
per chi li osserva è grande il profitto.
Le inavvertenze, chi le discerne?
Assolvimi dai peccati nascosti.

Anche dall’orgoglio salva il tuo servo
perché su di me non abbia potere;
allora sarò irreprensibile,
sarò puro da grave peccato.

SECONDA LETTURA (Giac 5,1-6)

La vostre ricchezze sono marce.

Dalla lettera di san Giacomo apostolo

Ora a voi, ricchi: piangete e gridate per le sciagure che cadranno su di voi! Le vostre ricchezze sono marce, i vostri vestiti sono mangiati dalle tarme. Il vostro oro e il vostro argento sono consumati dalla ruggine, la loro ruggine si alzerà ad accusarvi e divorerà le vostre carni come un fuoco. Avete accumulato tesori per gli ultimi giorni!
Ecco, il salario dei lavoratori che hanno mietuto sulle vostre terre, e che voi non avete pagato, grida, e le proteste dei mietitori sono giunte alle orecchie del Signore onnipotente.
Sulla terra avete vissuto in mezzo a piaceri e delizie, e vi siete ingrassati per il giorno della strage.
Avete condannato e ucciso il giusto ed egli non vi ha opposto resistenza.

VANGELO (Mc 9,38-43.45.47-48)
Chi non è contro di noi è per noi. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala.

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi.
Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue».

IL SANTO DELLA SETTIMANA

1/san-lorenzo-ruiz.jpgSan Lorenzo Ruiz e compagni

Il 29 settembre la Chiesa fa memoria di San Lorenzo Ruiz, martire filippino che fa parte di un gruppo di sedici persone uccise tra il 1633 e il 1637 nella città di Nagasaki in Giappone. Nel gruppo, con lui c’erano nove sacerdoti domenicani, tre Fratelli religiosi domenicani, due Terziarie domenicane e due laici fra cui Ruiz.

Tutti contribuirono a diffondere la fede di Cristo nelle Isole Filippine, a Formosa e nell’arcipelago giapponese.

Giovanni Paolo II ha beatificato questi martiri il 18 febbraio 1981 a Manila nelle Filippine e li ha canonizzati il 18 ottobre 1987. Già prima di loro altri 205 martiri che donarono la loro vita, sempre a Nagasaki-Omura, negli anni 1617-32.

Lorenzo e i suoi compagni furono vittime della persecuzione scatenata il 28 febbraio 1633, dallo “shogun” (supremo capo militare della nazione), Tokagawa Yemitsu che con il suo Editto colpiva gli stranieri che “predicano la legge cristiana e i complici in questa perversità, che devono essere detenuti nel carcere di Omura”.

I sedici missionari che avevano diffuso la fede cristiana, appartenevano alla Provincia Domenicana del Santo Rosario, allora detta delle Filippine, la cui fondazione risaliva alle Missioni in Cina del 1587.

Furono catturati a gruppi o singolarmente e rinchiusi nel carcere di Nagasaki e in vari tempi ricevettero il martirio. Dal 1633 era stata introdotta una nuova tecnica crudele di supplizio che si chiamava “anatsurushi”, cioè della forca e della fossa: si sospendeva il condannato ad una trave di legno con il corpo e il capo all’ingiù, e rinchiuso in una buca sottostante fino alla cintola, riempita di rifiuti; lasciandolo agonizzare e soffocare man mano per giorni.
In tali condizioni il condannato poteva durare da uno a più giorni, secondo le capacità di resistenza fisica. A volte veniva estratto dalla fossa e dalla forca per essere istigato a rinnegare la fede cristiana e rimesso in caso di perseveranza.
Sopraggiunta la morte, il cadavere era subito bruciato e le ceneri gettate in mare nel porto di Nagasaki.
Dall’anno successivo poi i cristiani prima di subire questo martirio, venivano sottoposti pure ad altri atroci tormenti come l’acqua fatta ingurgitare in abbondanza e poi espulsa con violenza e poi con la trafittura di punte acuminate tra le unghie ed i polpastrelli delle mani.
I sedici martiri erano di varie nazionalità: 1 filippino, 9 giapponesi, 4 spagnoli, 1 francese, 1 italiano.
Nel 1633 furono uccisi padre Domenico Ibáñez de Equicia, nato nel 1589 a Régil (Guipuzcoa) in Spagna e il catechista fratello cooperatore giapponese Francesco Shoyemon, ambedue morti il 14 agosto. Il 17 agosto furono uccisi padre Giacomo Kyushei Gorobioye Tomonaga, giapponese e Michele Kurabioye, catechista cooperatore giapponese.

Il 19 ottobre morirono padre Luca Alonso Gorda, spagnolo nato nel 1594 a Carracedo (Zamora) e Matteo Kohioye, fratello cooperatore catechista giapponese, nato ad Arima nel 1615.

Nel 1634 furono uccise le due Terziarie Domenicane, l’11 novembre Marina di Omura giapponese, ospite dei missionari, bruciata viva a fuoco lento e Maddalena di Nagasaki giapponese, nata nel 1610 (già Terziaria Agostiniana) morta il 15 ottobre.
Il 17 novembre perirono padre Giordano Giacinto Ansalone, nato nel 1589 in Sicilia, padre Tommaso Hioji Rokuzayemon Nishi giapponese e padre Guglielmo Courtet, francese.
Nel 1637 furono martirizzati padre Antonio González spagnolo, padre Michele de Aozaraza, nato nel 1598 in Spagna e padre Vincenzo Shiwozuka giapponese, morti il 29 settembre; con loro c’erano anche i due laici Lorenzo Ruiz di Manila, padre di famiglia, sacrestano dei Domenicani e Lazzaro di Kyoto, giapponese.

Sul martirio del gruppo si tennero negli anni 1637 e 1638 due processi diocesani, i cui Atti resero possibile la ripresa della Causa presso la Santa Sede. Lorenzo Ruiz è il protomartire delle Filippine.

Daniela Catalano

Data: 27/09/2018



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