Venerdì, 29 Marzo 2024
Diocesi di Tortona
Sua Ecc.za Rev.ma
Mons. Guido Marini
Vescovo

XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO: riflessione del Vescovo

PRIMA LETTURA (Is 45,1.4-6)
Ho preso Ciro per la destra per abbattere davanti a lui le nazioni.

Dal libro del profeta Isaìa

Dice il Signore del suo eletto, di Ciro:
«Io l’ho preso per la destra,
per abbattere davanti a lui le nazioni,
per sciogliere le cinture ai fianchi dei re,
per aprire davanti a lui i battenti delle porte
e nessun portone rimarrà chiuso.
Per amore di Giacobbe, mio servo,
e d’Israele, mio eletto,
io ti ho chiamato per nome,
ti ho dato un titolo, sebbene tu non mi conosca.
Io sono il Signore e non c’è alcun altro,
fuori di me non c’è dio;
ti renderò pronto all’azione, anche se tu non mi conosci,
perché sappiano dall’oriente e dall’occidente
che non c’è nulla fuori di me.
Io sono il Signore, non ce n’è altri».

SALMO RESPONSORIALE (Sal 95)

Rit: Grande è il Signore e degno di ogni lode.

Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.

Grande è il Signore e degno di ogni lode,
terribile sopra tutti gli dèi.
Tutti gli dèi dei popoli sono un nulla,
il Signore invece ha fatto i cieli.

Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
date al Signore la gloria del suo nome.
Portate offerte ed entrate nei suoi atri.

Prostratevi al Signore nel suo atrio santo.
Tremi davanti a lui tutta la terra.
Dite tra le genti: «Il Signore regna!».
Egli giudica i popoli con rettitudine.

SECONDA LETTURA (1Ts 1,1-5b)
Mèmori della vostra fede, della carità e della speranza.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési

Paolo e Silvano e Timòteo alla Chiesa dei Tessalonicési che è in Dio Padre e nel Signore Gesù Cristo: a voi, grazia e pace.
Rendiamo sempre grazie a Dio per tutti voi, ricordandovi nelle nostre preghiere e tenendo continuamente presenti l’operosità della vostra fede, la fatica della vostra carità e la fermezza della vostra speranza nel Signore nostro Gesù Cristo, davanti a Dio e Padre nostro.
Sappiamo bene, fratelli amati da Dio, che siete stati scelti da lui. Il nostro Vangelo, infatti, non si diffuse fra voi soltanto per mezzo della parola, ma anche con la potenza dello Spirito Santo e con profonda convinzione.

VANGELO (Mt 22,15-21)

Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi.
Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?».
Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare».
Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».

LA SANTA

1/Santa Orsola.jpgSant’Orsola vergine e martire

La Chiesa il 21 ottobre celebra la memoria di sant’Orsola, vissuta nel V secolo.

Un’antica leggenda risalente al X secolo racconta di una giovane, di grande bellezza e figlia di un sovrano bretone, che si consacrò a Dio in totale segretezza.
Il padre la promise in sposa a un principe pagano di nome Ereo e sant’Orsola, per non deludere il volere paterno, accettò ma chiese che il matrimonio venisse rimandato di tre anni.
Allo scadere del terzo anno, la ragazza si imbarcò in un viaggio ispiratole da un angelo e con lei partirono  undicimila vergini. In realtà sembra che le vergini fossero solo 11, divenute 11mila per un errore di trascrizione in un documento rinvenuto a Colonia, dove era indicato il “martirio di Orsola e delle sue compagne ad undecim milia (o ad undecim miliarium)”, ovvero in un luogo a undici miglia (o all’undicesimo miliario) dalla città di Colonia.
Sant’Orsola e le compagne percorsero la Manica e poi risalirono il Reno fino a raggiungere Colonia e Basilea, ove proseguirono a piedi il loro pellegrinaggio verso Roma, allora governata da Diocleziano.
La santa incontrò Papa Ciriaco e, con lui e le vergini, si mise in cammino per ritornare in patria.
Giunti nuovamente a Colonia, trovarono gli Unni che, guidati dal temibile Attila, avevano da poco conquistato la Renania.
I barbari trucidarono il Papa e tutte le vergini ma risparmiarono Sant’Orsola, della cui celestiale bellezza si era invaghito proprio il loro re.

La giovane non accettò di sposare il “flagello di Dio” e, per ordine dello stesso, fu uccisa a colpi di freccia.

Il suo culto si diffuse rapidamente, soprattutto nel Medioevo. Il nome della santa significa “piccola orsa” ed è simbolo di forza e tenacia.

È protettrice delle ragazze, delle università e degli educatori, dei bambini malati e dei mercanti.

Pare che la vicenda della santa e delle 11mila vergini abbia ispirato Cristoforo Colombo per chiamare così le isole da lui scoperte nel corso del suo secondo viaggio verso le Americhe, le famose Isole Vergini del Mar delle Antille.
Nella maggiore di queste, Tortola, il giorno 21 ottobre è festa nazionale.

Fra il 1200 e il 1500 si diffusero alcune confraternite chiamate “Navicelle di sant’Orsola”, fra le quali vi era il primo nucleo di quella che sarà la Misericordia di Pisa.

Gli adepti si impegnavano a compiere opere buone, partecipavano a messe e preghiere, nella speranza di compiere felicemente, con  la protezione di sant’Orsola, il viaggio verso il paradiso.

Nel 1535 Angela Merici fondò a Brescia l’ordine delle Orsoline, che si dedicò all’istruzione delle fanciulle: per questo è considerata patrona delle maestre e della Misericordia di Pisa.

Sant’Orsola è anche compatrona di Colonia assieme al vescovo San Cuniberto.

Proprio il Duomo della città renana, esempio unico e mirabile dell’architettura gotica e neogotica, rappresenta il più imponente monumento religioso che testimoni il martirio della santa bretone e delle compagne, mentre le reliquie di sant’Orsola sono conservate nella “Camera d’oro” di Sant’Ursula, in Ursulaplatz.

La chiesa sorge proprio nel luogo dove fu sepolta la santa con le compagne.

Daniela Catalano

 

Data: 20/10/2017



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