Venerdì, 04 Ottobre 2024
Diocesi di Tortona
Sua Ecc.za Rev.ma
Mons. Guido Marini
Vescovo

XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO: audio Omelia del Vescovo

PRIMA LETTURA (Ger 20,10-13)
Ha liberato la vita del povero dalle mani dei malfattori.

Dal libro del profeta Geremìa

Sentivo la calunnia di molti:
«Terrore all’intorno!
Denunciatelo! Sì, lo denunceremo».
Tutti i miei amici aspettavano la mia caduta:
«Forse si lascerà trarre in inganno,
così noi prevarremo su di lui,
ci prenderemo la nostra vendetta».
Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso,
per questo i miei persecutori vacilleranno
e non potranno prevalere;
arrossiranno perché non avranno successo,
sarà una vergogna eterna e incancellabile.
Signore degli eserciti, che provi il giusto,
che vedi il cuore e la mente,
possa io vedere la tua vendetta su di loro,
poiché a te ho affidato la mia causa!
Cantate inni al Signore,
lodate il Signore,
perché ha liberato la vita del povero
dalle mani dei malfattori.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 68)
Rit: Nella tua grande bontà rispondimi, o Dio.

Per te io sopporto l’insulto
e la vergogna mi copre la faccia;
sono diventato un estraneo ai miei fratelli,
uno straniero per i figli di mia madre.
Perché mi divora lo zelo per la tua casa,
gli insulti di chi ti insulta ricadono su di me.

Ma io rivolgo a te la mia preghiera,
Signore, nel tempo della benevolenza.
O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi,
nella fedeltà della tua salvezza.
Rispondimi, Signore, perché buono è il tuo amore;
volgiti a me nella tua grande tenerezza.

Vedano i poveri e si rallegrino;
voi che cercate Dio, fatevi coraggio,
perché il Signore ascolta i miseri
non disprezza i suoi che sono prigionieri.
A lui cantino lode i cieli e la terra,
i mari e quanto brùlica in essi.

SECONDA LETTURA (Rm 5,12-15)
Il dono di grazia non è come la caduta.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, così in tutti gli uomini si è propagata la morte, poiché tutti hanno peccato.
Fino alla Legge infatti c’era il peccato nel mondo e, anche se il peccato non può essere imputato quando manca la Legge, la morte regnò da Adamo fino a Mosè anche su quelli che non avevano peccato a somiglianza della trasgressione di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire.
Ma il dono di grazia non è come la caduta: se infatti per la caduta di uno solo tutti morirono, molto di più la grazia di Dio, e il dono concesso in grazia del solo uomo Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti.

VANGELO (Mt 10,26-33)
Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

IL SANTO

1/san domenico.jpgSan Domenico Henares

La Chiesa il 25 giugno ricorda i martiri Domenico Henares e il suo catechista Francesco Do Minh Chieu.

Entrambi fanno parte del gruppo di santi martiri del Vietnam beatificati nel 1900 e proclamati santi da Giovanni Paolo II nel 1988.

Domenico nacque a Baena, nella diocesi di Córdoba in Spagna il 19 dicembre 1765 in una povera famiglia. Entrò nell’Ordine dei Frati Predicatori, i domenicani, di cui vestì l’abito nel 1783.

Sentendo crescere il desiderio di consacrare la sua vita alle missioni, appena fece la professione religiosa, ottenne di essere affiliato alla provincia domenicana delle Filippine, alla quale era stata affidata l’evangelizzazione del Tonchino orientale (l’attuale Vietnam).
Salpò da Cadice nel 1785 per quelle isole con altri confratelli e vi giunse dopo un lungo e faticoso viaggio.
A Manila, mentre frequentava i corsi di teologia, fu incaricato d’insegnare lettere nel collegio di San Tommaso.

Dopo l’ordinazione sacerdotale, nel 1789, fu mandato come missionario apostolico nel Tonchino orientale.

Partì per Macao e appena approdò nel Tonchino iniziò il ministero pastorale.

Gli affidarono la direzione del seminario eretto a Tién-Chu per la preparazione dei preti indigeni.
Pio VII nel 1800 lo nominò vescovo di Fez e da quel giorno si sentì acceso da un più ardente zelo per le anime.

Ogni anno visitava tutte le cristianità del suo Vicariato per amministrare i santi sacramenti.
L’evangelizzazione dell’Indocina (Tonchino e Cocincina), era iniziata nel secolo XVI.

Dal 1820 al 1840 il re Minh-Manh cercò di estinguere la fede nel suo regno.

Nel 1836 furono chiusi i porti agli europei e i sacerdoti ricercati. La persecuzione riprese più violenta nel 1838.
Il santo, seguito dall’inseparabile suo catechista, Francesco Chiéu, al quale aveva insegnato latino e teologia nel seminario di Tién-Chu, cominciò a essere ricercato e fu arrestato il 9 giugno 1838.
Il processo fu istruito la notte stessa dai magistrati della città.

Accecati dal furore i magistrati lo consegnarono ai soldati perché lo flagellassero. Dopo le torture i due missionari furono condannati alla decapitazione perché maestri di una falsa religione. La pena capitale fu eseguita il 25 giugno 1838.

Giunti al luogo del supplizio il carnefice mozzò la testa prima a Francesco e poi a Domenico.

I resti dei due martiri sono conservati, con quelli di altri nove, nella città di Bùi-Chu.

Daniela Catalano

Data: 23/06/2017



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