Giovedì, 28 Marzo 2024
Diocesi di Tortona
Sua Ecc.za Rev.ma
Mons. Guido Marini
Vescovo

Campo cresimandi e cresimati a Brusson

BRUSSON - Abbracciati dall’incantevole paesaggio della Valle d’Ayas, presso la nostra Casa Alpina di Brusson, un notevole gruppo di cresimandi e cresimati provenienti da Codevilla, Stradella e Voghera ha gustato la gioia di condividere, dal 1° al 3 giugno, alcuni momenti di fraternità alla luce della Parola del Dio.

1/campo cresimandi.jpgL’iniziativa, promossa dall’Ufficio di Pastorale Giovanile e Vocazionale della Diocesi, in collaborazione col Seminario, ha permesso ai ragazze e alle ragazze di confrontarsi su alcune tematiche che interessano in profondità il cammino dell’uomo e del cristiano di ogni tempo.

Le riflessioni, guidate da don Enrico Bernuzzi e dai seminaristi, hanno preparato il terreno ad una meditazione fruttuosa e vivace.
I passi biblici su cui i giovani si sono messi in discussione, tratti entrambi dal Primo Libro di Samuele, hanno permesso di sintonizzare il cuore su diversi aspetti, quali la vocazione, la scelta, la paura, le sfide della vita, la lotta, il coraggio…

L’unzione di Davide (1Sam 16,1.4-13) da parte del profeta Samuele è immagine viva di ciò che avviene anche a noi col sacramento della Confermazione: al sì di Dio, che sceglie con criteri altri rispetto a quelli umani, noi poniamo il nostro sì a seguirlo, a lasciarci amare e stupire ogni giorno da lui.

Ognuno di noi, amato infinitamente da Dio nella propria unicità ed irripetibilità, ricevendo il dono dell’unzione dello Spirito, è chiamato a gettarsi nella vita, con le proprie armi, senza sterili chiusure e lamentele.

Lo scontro tra l’esile Davide e l’imponente Golia (1Sam 17,1-11; 32-51) mostra come sia fondamentale essere se stessi per affrontare quel mostro che pare invincibile: Golia è spaventoso, ricoperto di bronzo e armato fino ai denti, ma Davide, piccolo pastore, nella sua autenticità, rivestito solo della forza del Signore, colpisce il campione filisteo con un ciottolo lanciato con la sua fionda.

E lo uccide colpendolo nel punto giusto: direttamente in fronte, tra gli occhi.

Nella riflessione in gruppi i giovani hanno sottolineato come, gettate le maschere, occorre affrontare la lotta della vita, scegliendo di agire con grinta, affidandosi a lui nella paura e nello smarrimento.

Le camminate, la gioia condivisa, i momenti di comunione e l’intensa adorazione eucaristica di venerdì sera, hanno permesso di far risuonare nel profondo del cuore di ognuno l’incontro più bello, quello del Signore Gesù, fonte di vita per tutti.

Stefano Giuliano

Data: 08/06/2017



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