Giovedì, 28 Marzo 2024
Diocesi di Tortona
Sua Ecc.za Rev.ma
Mons. Guido Marini
Vescovo

XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

LE LETTURE DELLA DOMENICA  

PRIMA LETTURA (Is 66,10-14)
Io farò scorrere verso di essa, come un fiume, la pace.

Dal libro del profeta Isaìa

Rallegratevi con Gerusalemme,
esultate per essa tutti voi che l’amate.
Sfavillate con essa di gioia
tutti voi che per essa eravate in lutto.
Così sarete allattati e vi sazierete
al seno delle sue consolazioni;
succhierete e vi delizierete
al petto della sua gloria.
Perché così dice il Signore:
«Ecco, io farò scorrere verso di essa,
come un fiume, la pace;
come un torrente in piena, la gloria delle genti.
Voi sarete allattati e portati in braccio,
e sulle ginocchia sarete accarezzati.
Come una madre consola un figlio,
così io vi consolerò;
a Gerusalemme sarete consolati.
Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore,
le vostre ossa saranno rigogliose come l’erba.
La mano del Signore si farà conoscere ai suoi servi».

SALMO RESPONSORIALE (Sal 65)

Rit: Acclamate Dio, voi tutti della terra.

Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!».

«A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome».
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini.

Egli cambiò il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza domina in eterno.

Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e narrerò quanto per me ha fatto.
Sia benedetto Dio,
che non ha respinto la mia preghiera,
non mi ha negato la sua misericordia.

SECONDA LETTURA (Gal 6,14-18)
Porto le stigmate di Gesù sul mio corpo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati

Fratelli, quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.
Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l’essere nuova creatura. E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto l’Israele di Dio.
D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: io porto le stigmate di Gesù sul mio corpo.
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen.

VANGELO (Lc 10,1-12.17-20)

La vostra pace scenderà su di lui.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».
I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».

IL SANTO

1/santottone_1.jpgSant’Ottone di Bamberga

Il santo di questa settimana è Sant’Ottone, vescovo tedesco che la Chiesa ricorda il 2 luglio.
Nacque da una nobile famiglia sveva, verso il 1062. Fu dedito allo studio delle lettere e delle scienze e avviato alla vita ecclesiastica sin da piccolo.

Fu educato presso il convento benedettino di Hirsau. L’imperatore della Germania, Enrico IV, dopo l’ordinazione sacerdotale, lo volle assegnare come cappellano di corte a sua sorella quando andò sposa a Boleslao III, duca di Polonia (1088). Dopo la morte della sorella, il santo passò al servizio dell’imperatore. L’11 giugno 1102, morì il vescovo di Bamberga ed Enrico IV lo nominò al suo posto.

Nel 1105, intanto, Ottone passò dalla parte di Enrico V, figlio dell’imperatore, ribellatesi al padre dopo che il Papa aveva rinnovato contro di lui, la scomunica e sciolto i sudditi dal giuramento di obbedienza.

Ottone fu eletto dalla Dieta di Magonza ambasciatore presso il papa per impetrare la pace, nelle divergenze che contrapponevano l’impero con il papato. Giunse a Roma il 13 maggio 1106, proseguendo poi per Anagni, dove risiedeva il papa, per ricevere la solenne consacrazione a vescovo.

Il Vescovo si impegnò nel congresso di Wurtzbourg (1121), in un’azione molto decisiva per la pacificazione delle due autorità ecclesiastica e civile.
La sua opera di persuasione sfociò nel concordato di Worms, del 1122, in cui Enrico V rinunciò all’investitura dei prelati con l'anello e il pastorale, simbolo dell'autorità spirituale, e Callisto II riconobbe all’imperatore il diritto di assistere alle elezioni dei prelati in Germania e di conferire loro l’investitura feudale.
Il santo in un periodo nel quale la lotta tra l’imperatore di Germania e il papa era così aspra e sanguinosa, conservò l’amicizia degli imperatori e la fedeltà di entrambi grazie alla sua grande lealtà.
La città di Bamberga, deve a lui il compimento del duomo, della chiesa collegiata di San Giacomo, delle torri di San Galdolfo, della chiesa e del monastero benedettino di San Michele.
In tutta la diocesi fece costruire quattordici chiese e sei castelli, fondò e rinnovò vari monasteri, che chiamava “locande” poste sulla strada dell'eternità. Boleslao IV, duca di Polonia, avendo conquistato la Pomerania, lo supplicò di andare ad evangelizzare quella provincia.

Morì a Bamberga il 30 giugno 1139 e fu seppellito nella chiesa di San Miche-le. Clemente III lo canonizzò nel 1180.

Daniela Catalano

Data: 30/06/2016



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