Venerdì, 29 Marzo 2024
Diocesi di Tortona
Sua Ecc.za Rev.ma
Mons. Guido Marini
Vescovo

XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO : VIDEO RIFLESSIONE

Le letture della domenica  

PRIMA LETTURA (1Re 17,10-16)
La vedova fece con la sua farina una piccola focaccia e la portò a Elia.

Dal primo libro dei Re

In quei giorni, il profeta Elia si alzò e andò a Sarèpta. Arrivato alla porta della città, ecco una vedova che raccoglieva legna. La chiamò e le disse: «Prendimi un po’ d’acqua in un vaso, perché io possa bere».
Mentre quella andava a prenderla, le gridò: «Per favore, prendimi anche un pezzo di pane». Quella rispose: «Per la vita del Signore, tuo Dio, non ho nulla di cotto, ma solo un pugno di farina nella giara e un po’ d’olio nell’orcio; ora raccolgo due pezzi di legna, dopo andrò a prepararla per me e per mio figlio: la mangeremo e poi moriremo».
Elia le disse: «Non temere; va’ a fare come hai detto. Prima però prepara una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne preparerai per te e per tuo figlio, poiché così dice il Signore, Dio d’Israele: “La farina della giara non si esaurirà e l’orcio dell’olio non diminuirà fino al giorno in cui il Signore manderà la pioggia sulla faccia della terra”».
Quella andò e fece come aveva detto Elia; poi mangiarono lei, lui e la casa di lei per diversi giorni. La farina della giara non venne meno e l’orcio dell’olio non diminuì, secondo la parola che il Signore aveva pronunciato per mezzo di Elia.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 145)

Rit: Loda il Signore, anima mia.

Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.

Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri.

Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.

SECONDA LETTURA (Eb 9,24-28)
Cristo si è offerto una volta per tutte per togliere i peccati di molti.

Dalla lettera agli Ebrei

Cristo non è entrato in un santuario fatto da mani d’uomo, figura di quello vero, ma nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore. E non deve offrire se stesso più volte, come il sommo sacerdote che entra nel santuario ogni anno con sangue altrui: in questo caso egli, fin dalla fondazione del mondo, avrebbe dovuto soffrire molte volte.
Invece ora, una volta sola, nella pienezza dei tempi, egli è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso. E come per gli uomini è stabilito che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio, così Cristo, dopo essersi offerto una sola volta per togliere il peccato di molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione con il peccato, a coloro che l’aspettano per la loro salvezza.

VANGELO (Mc 12,38-44)

Questa vedova, nella sua povertà, ha dato tutto quello che aveva.

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».
Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo.
Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

IL SANTO

1/san grossi_1.jpgSan Vincenzo Grossi

Il 18 ottobre Papa Francesco con i coniugi Martin e suor Maria dell’Immacolata Concezione, ha canonizzato anche un sacerdote lombardo, don Vincenzo Grossi, nato a Pizzighettone, in provincia di Cremona, il 9 marzo 1845, penultimo di dieci figli di due proprietari di un mulino. 
Dopo aver ricevuto la cresima capì di voler diventare sacerdote, ma non essendo molto ricco di famiglia, studiò privatamente, sotto la guida del parroco. A diciannove anni, il 4 novembre 1864, fu ammesso nel Seminario di Cremona.

Il 22 maggio 1869 fu ordinato sacerdote. I suoi primi incarichi furono nelle parrocchie di San Rocco in Gera di Pizzighettone e a Sesto Cremonese, seguiti, nel 1871, da quello come economo spirituale a Ca’ dei Soresini. Il primo mandato come parroco fu dal 1873, a Regona, piccola frazione di Pizzighettone.

Il santo si dedicò con molta cura al suo gregge e soprattutto ai giovani.
Come fece san Giovanni Bosco, anche lui diede il nome di “oratorio” al piccolo locale ricavato nella sua canonica i ragazzi.
Fu un grande predicatore tanto da essere chiamato a predicare nelle missioni popolari. Vivendo in contatto con la popolazione delle campagne, si era reso conto che la gioventù cresceva in situazioni molto fragili e complicate.
Per questo motivo decise di riunire alcune giovani che lui seguiva come direttore spirituale e di avviarle alla vita comune tra loro.
Nel 1883 fu mandato come parroco a Vicobellignano, in un territorio dove si stava diffondendo il protestantesimo metodista.
Nel frattempo portò avanti il progetto della nuova comunità femminile che chiamò “Figlie dell’Oratorio” non tanto per indicare il luogo del loro operato, quanto per richiamarle al modello spirituale di san Filippo Neri.
Non volle che portassero un abito definito, ma che fossero religiose serie e convinte.

Le prime basi per il nascente Istituto furono poste nel 1885 a Pizzighettone.

Il Vescovo approvò le costituzioni il 20 giugno 1901.
Intanto le Figlie dell’Oratorio acquistarono a Lodi una casa in via Paolo Gorini che divenne la Casa madre.
Nel 1917, il santo mentre si trovava a Lodi si sentì male a causa di una peritonite fulminante, ma volle tornare a Vicobellignano dove morì la sera del 7 novembre 1917 morì a 72 anni.
I suoi resti mortali furono collocati nel 1947 nella cappella della Casa madre delle Figlie dell’Oratorio, a Lodi.

Data: 05/11/2015



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