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Sua Ecc.za Rev.ma
Mons. Guido Marini
Vescovo

Il Vescovo a Roma: la sua lettera alla Diocesi.

Il Vescovo a Roma: la sua lettera alla Diocesi.

Roma, 12 settembre 2015

 

Carissimi tutti,

in questi giorni (dal 7 al 16 settembre) mi trovo a Roma per partecipare all’annuale incontro di riflessione per i nuovi vescovi organizzato dalla Santa Sede.

Siamo più di cento vescovi, tutti di recente nomina, provenienti da diversi continenti (ad eccezione di Africa e Asia, dipendenti dalla Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli).

Il clima dell’incontro è molto fraterno: è una bella occasione per sperimentare l’universalità della Chiesa vivendo insieme momenti di preghiera e confrontandoci sia sulle grandi questioni che ci interpellano sia sulle diverse esperienze pastorali. Molto arricchente è la conoscenza personale tra di noi, potendo condividere anche pensieri e sentimenti che la chiamata all’episcopato ha messo nei nostri cuori. Senti che il collegio episcopale non è un’astrazione ma una comunione che conforta.

Le giornate sono intense e le tematiche affrontate sono tutte di grande interesse: vanno da questioni più dottrinali a questioni pastorali, trattate dai Cardinali Prefetti dei diversi Dicasteri e da altri esperti.

L’incontro non è solo un corso di formazione ma è anche pellegrinaggio alla tomba di san Pietro. Molto bello è stato, giovedì 10 settembre, l’incontro con Papa Francesco nella Sala Clementina: il Santo Padre ci ha ricordato che il “primario e insostituibile compito” dei vescovi è quello di essere “testimoni del Risorto”, “sola ricchezza che la Chiesa tramanda sia pur mediante fragili mani”. Dopo aver descritto le grandi sfide che ci interpellano come pastori ha familiarmente aggiunto: “Non vorrei concentrarmi su una tale agenda di compiti perché non vorrei spaventarvi né spaventarmi. Siete ancora in luna di miele!”. Ha poi continuato dicendo che in un mondo che soffoca la domanda su ciò che è definitivo dobbiamo indicare l’orizzonte dell’eternità. Ci ha esortato a prendere “per mano” coloro che già frequentano le nostre comunità, facendoci “pedagoghi, guide spirituali e catechisti”. “Non risparmiate energie per accompagnarli nella salita. Non lasciate che si rassegnino alla pianura. Rimuovete con delicatezza e cura la cera che lentamente si deposita negli orecchi impedendo loro di ascoltare Dio che attesta: Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto tutta la mia gioia”. Ci ha invitato ad una pastorale tutta missionaria, aperta al mondo, nella gioia di annunciare il Vangelo a tutti.

Nell’incontro personale con Papa Francesco, sorprende sempre la sua capacità di ricordarsi delle persone e delle situazioni delle diverse Chiese. Nel salutarlo, mi ha invitato a custodire alcune precise parole dei nostri precedenti incontri: anche questa sua paternità è per me un dono grande.

Domani avremo una giornata di ritiro al Santuario del Divino Amore: vi ricordo tutti, come sempre, nella celebrazione dell’Eucaristia.

+ Vittorio

 

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IL DISCORSO DEL SANTO PADRE

 

Data: 12/09/2015



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