Diocesi
XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
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Riprende l’Adorazione Eucaristica nella nostra cattedrale
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Festa di fine estate dell’A.C. e della Pastorale Giovanile
LE LETTURE
PRIMA LETTURA (Es 34,4-6.8-9)
Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso.
Dal libro dell’Èsodo
In quei giorni, Mosè si alzò di buon mattino e salì sul monte Sinai, come il Signore gli aveva comandato, con le due tavole di pietra in mano.
Allora il Signore scese nella nube, si fermò là presso di lui e proclamò il nome del Signore. Il Signore passò davanti a lui, proclamando: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà».
Mosè si curvò in fretta fino a terra e si prostrò. Disse: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, Signore, che il Signore cammini in mezzo a noi. Sì, è un popolo di dura cervìce, ma tu perdona la nostra colpa e il nostro peccato: fa’ di noi la tua eredità».
SALMO RESPONSORIALE (Dn 3,52-56)
Rit: A te la lode e la gloria nei secoli.
Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri.
Benedetto il tuo nome glorioso e santo.
Benedetto sei tu nel tuo tempio santo, glorioso.
Benedetto sei tu sul trono del tuo regno.
Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi
e siedi sui cherubini.
Benedetto sei tu nel firmamento del cielo.
SECONDA LETTURA (2Cor 13,11-13)
La grazia di Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, siate gioiosi, tendete alla perfezione, fatevi coraggio a vicenda, abbiate gli stessi sentimenti, vivete in pace e il Dio dell’amore e della pace sarà con voi.
Salutatevi a vicenda con il bacio santo. Tutti i santi vi salutano.
La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi.
VANGELO (Gv 3,16-18)
Dio ha mandato il Figlio suo perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo:
«Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».
IL BEATO
Beato Diego da Vallinfreda
Il Beato Diego da Vallinfreda, al secolo Giuseppe Oddi, è stato un frate questuante francescano vissuto nel Lazio, beatificato da san Giovanni Paolo II il 3 ottobre 1999 e ricordato il 3 giugno.
Nacque a Vallinfreda, vicino Roma, il 6 giugno 1839 da un’umile famiglia contadina.
Il parroco si interessò della sua educazione lui fece gran tesoro degli insegnamenti che ricevette. Fin da piccolo fu soprannominato frate, sia per la dedizione al lavoro e alla preghiera, sia perché aveva manifestato desiderio di entrare in convento.
Fino all’età di 32 anni aiutò i genitori nel duro lavoro dei campi, poi, non volendo sposarsi e sentendo la chiamata del Signore, su consiglio del Beato Mariano da Roccasale, entrò nel Ritiro di Bellegra e vestì l’abito francescano. Ammesso al noviziato come novizio laico, gli fu imposto il nome di fra’ Diego.
Terminato il noviziato, il 14 febbraio 1886, fece la professione semplice e, il 16 maggio 1889, fu ammesso alla professione dei voti solenni e perpetui. Fin dal suo ingresso in convento fra Diego osservò le regole e le costituzioni.
Analfabeta, ma arguto e facile al dialogo, sorprendeva tutti con le sue parole che sgorgavano da un cuore abituato a usarle nei colloqui con Dio.
Unì sempre la preghiera assidua e profonda, all’austerità della vita. Camminò tutta la vita a piedi per strade sassose e fangose, affrontando le intemperie.
Durante il suo lungo servizio di questuante, seppe porsi accanto alle necessità dei più poveri e provati. Tutti si rallegravano della presenza di fra’ Diego e si raccomandavano alle sue preghiere. Nel pomeriggio del 3 giugno 1919 morì sul letto dell’infermeria del suo convento. La sua tomba si trova nella chiesa del Ritiro di San Francesco, a Bellegra.
Daniela Catalano
Data: 02/06/2023
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