Giovedì, 28 Marzo 2024
Diocesi di Tortona
Sua Ecc.za Rev.ma
Mons. Guido Marini
Vescovo

Giovedì 17 marzo Mons. Marini ha incontrato il Vicariato di Casteggio

Il bene della comunità nasce nell’ascolto

CASTEGGIO - «Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino.

L’empio abbandoni la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona» (Isaia 55,6-7).

Il vescovo ha aperto la seconda parte dell’incontro del Vicariato che si è tenuto giovedì 17 marzo, nella sala parrocchiale, riprendendo le parole del profeta, risuonate nella chiesa del Sacro Cuore, nella preghiera dell’Ora Media e scese nel cuore di ciascuno dei presenti nel silenzio adorante.

«L’impegno della nostra vita è tornare costantemente a Dio abbandonando le nostre vie e i nostri pensieri. Solo un ascolto più autentico e attento della parola di Dio ci fa dono della conversione. Il principio di ogni cosa è la preghiera adorante declinata dalla tre A: ascolto, adorazione, adesione! L’etimo suggerisce che l’adorazione è prostrazione (signoria divina) e bacio di comunione (relazione d’amore).
L’adorazione è amare senza riserve, fino alla fine. L’eco della parola di Dio è sempre amore, che viene a noi nella vita di Gesù. Perciò il fondamento della gioia è poter ascoltare il Signore che ci parla e si dona a noi. Guai riporre la gioia nei frutti del nostro operato! La vera gioia riposa in Dio, è immersione in Cristo.
Manteniamo viva la relazione con il Signore e lui ci ridarà sempre la vera gioia. La preghiera, mantenendo il primato di Dio, salva la nostra vita.

La preghiera, infatti, non è parallela alla vita, ma è dentro la vita, è l’anima, l’ispirazione del nostro agire perché è comunione con Cristo»: dopo questa generosa cascata di pensieri spirituali ecco scorrere tra noi le parole sulla sinodalità pastorale.
Il vescovo ha richiamato le direttrici che orientano i primi passi diocesani, che si configurano all’interno del vicariato e quindi delle parrocchie.

«C’è bisogno di un passo in avanti – ha detto il vescovo – per costruire comunità pastorali e non agglomerati di parrocchie. Urge favorire il sorgere sul territorio di figure pastorali significative, veri collaboratori e non semplici esecutori di ciò che noi abbiamo deciso.

Dobbiamo fare un passo indietro perché altri facciamo un passo avanti. Insomma, pastori che collaborano realmente con i laici per un cammino insieme in un diverso contesto sociale e culturale ricercando e sperimentando idee nuove, rispondenti ai tempi odierni.

Dobbiamo evitare di cadere nella sindrome della ritirata o della sconfitta e vivere, nella gioia che viene dal Signore, la nuova stagione dello Spirito.
Il percorso sinodale è la grazia che ci è data dentro il cammino diocesano.
Non è un compitino da svolgere, ma un itinerario nel tempo per acquisire uno stile nuovo, per cambiare mentalità. Un esercizio spirituale per liberarci dal clericalismo e camminare insieme tra responsabilità, collaborazione e riconoscimento della diversità di carismi.
Un lungo e quotidiano viaggio per la nostra Chiesa che deve toccarci in profondità».

Poi, Mons. Marini ha ricordato gli eventi straordinari per la diocesi: i 1900 anni di san Marziano, primo vescovo di Tortona, secondo la tradizione, e i 150 anni dalla nascita di don Luigi Orione e di don Lorenzo Perosi.
Le celebrazioni di questi anniversari susciteranno iniziative virtuose e concrete testimonianze: un segno di carità nel mondo della missione, una rinnovata evangelizzazione sul nostro territorio e una memoria scritta della nostra diocesi.
Tra le altre proposte emerse guardando l’agenda diocesana ci sono i pellegrinaggi ai santuari mariani diocesani nei sabati di maggio, la giornata dei ministranti il 24 aprile al Mater Dei, il rinnovo dei mandati ai ministri straordinari dell’Eucaristia, cogliendo l’occasione per un discorso ad ampio raggio sulle altre figure ministeriali come lettori, accoliti e catechisti e l’adorazione in Cattedrale a Tortona, icona di una Chiesa povera che s’affida esclusivamente al Signore e che si inginocchia solo davanti a Lui.

Infine, il vescovo ha accennato al discernimento vocazionale e all’impegno prioritario di offrire ai giovani interessati un accompagnamento spirituale serio, prevedendo eventualmente anche un anno residenziale insieme, ma dentro gli impegni quotidiani di studio o di lavoro in relazione con la parrocchia, la famiglia, i gruppi e quant’altro aiuti a crescere in umanità e grazia.
Ciò che conta è agire secondo la logica della paternità, per il bene delle comunità. Alla sua disamina sono seguiti interventi che hanno focalizzato alcuni punti del cammino sinodale diocesano.
Tra questi vi è la costituzione nel Vicariato di un gruppo di lavoro rappresentativo di tutte le realtà parrocchiali e, quindi, l’impegno di individuare persone che ne facciano parte non in modo esclusivo, ma inclusivo favorendo il continuo scambio tra le diverse comunità sul nostro territorio. Potrebbe essere in nuce il futuro Consiglio pastorale vicariale.

E poi l’attenzione alle piccole parrocchie perché non perdano la loro identità anche grazie al servizio di figure ministeriali che curino le relazioni, le strutture e guidino i momenti di preghiera e di ascolto della Parola di Dio dentro una condivisione pastorale e di santificazione del tempo che hanno nel vicariato e nelle comunità pastorali i riferimenti fondamentali.
L’abbraccio finale e personale del vescovo ha trasmesso più di ogni parola l’affetto del pastore per ciascuno dei sacerdoti, fratelli uniti nell’unico ministero di Cristo per la salvezza del mondo.

Don Gianfranco Maggi

Data: 25/03/2022



Archivio Notizie


Diocesi di Tortona

p.zza Duomo, 12
15057 Tortona (AL)

CONTATTACI

Il magazine della Diocesi

Il Popolo

VEDI ONLINE

oppure

SCARICA L'APP

La radio ufficiale della Diocesi

RadioPNR

VEDI ONLINE

oppure

SCARICA L'APP


©2023 - Diocesi di Tortona