Martedì, 16 Aprile 2024
Diocesi di Tortona
Sua Ecc.za Rev.ma
Mons. Guido Marini
Vescovo

VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

LE LETTURE

PRIMA LETTURA (Ger 17,5-8)
Maledetto chi confida nell’uomo; benedetto chi confida nel Signore.

Dal libro del profeta Geremìa

Così dice il Signore:
«Maledetto l’uomo che confida nell’uomo,
e pone nella carne il suo sostegno,
allontanando il suo cuore dal Signore.
Sarà come un tamarisco nella steppa;
non vedrà venire il bene,
dimorerà in luoghi aridi nel deserto,
in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere.
Benedetto l’uomo che confida nel Signore
e il Signore è la sua fiducia.
È come un albero piantato lungo un corso d’acqua,
verso la corrente stende le radici;
non teme quando viene il caldo,
le sue foglie rimangono verdi,
nell’anno della siccità non si dà pena,
non smette di produrre frutti».

SALMO RESPONSORIALE (Sal 1)
Rit: Beato l’uomo che confida nel Signore.

Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte.

È come albero piantato lungo corsi d’acqua,
che dà frutto a suo tempo:
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene.

Non così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde;
poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,
mentre la via dei malvagi va in rovina.

SECONDA LETTURA (1Cor 15,12.16-20)
Se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, se si annuncia che Cristo è risorto dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non vi è risurrezione dei morti?
Se infatti i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto; ma se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati. Perciò anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti.
Se noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto per questa vita, siamo da commiserare più di tutti gli uomini.
Ora, invece, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti.

VANGELO (Lc 6,17.20-26)
Beati i poveri. Guai a voi, ricchi.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù, disceso con i Dodici, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne.
Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:
«Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi, che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perché riderete.
Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete,
perché sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».

IL BEATO

Beato Giordano di Sassonia

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Questa settimana ricordiamo il beato Giordano di Sassonia, religioso tedesco la cui memoria cade il 13 febbraio. Nacque intorno al 1190 a Burgherg in Westfalia, in una famiglia di umili origini. Grazie alle sue eccellenti doti nel 1219 entrò all’Università di Parigi dove ottenne il baccelierato in teologia e insegnò come “magister artium”.

In quel periodo incontrò san Domenico, di passaggio per Parigi, si confessò da lui e fu esortato a ricevere il diaconato. Dopo qualche mese Giordano decise di farsi domenicano con il suo amico Enrico di Colonia.

Entrò nell’Ordine il mercoledì delle Ceneri, 12 febbraio 1220, nel convento di Saint-Jacques. Qualche mese dopo fu scelto quale delegato principale del convento di Parigi, per assistere al primo capitolo generale dell’Ordine, nel maggio 1220 a Bologna.

Rientrato a Parigi, riprese l’insegnamento e il ministero. Nel capitolo generale di Bologna del giugno 1221 fu nominato provinciale della Lombardia.

Vi giunse dopo la morte del santo, avvenuta il 6 agosto 1221.

Giordano risiedeva a Bologna, predicava e vigilava sui conventi. Durante il suo provincialato, fu istituito nel convento patriarcale di S. Domenico di Bologna il canto del Salve Regina dopo la recita di Compieta, a seguito della vessazione diabolica di cui era stato vittima un certo fra Bernardo, usanza che ben presto fu estesa in tutto l’Ordine fino a diventare una delle più famose preghiere mariane.

Nel capitolo di Parigi del 23 maggio 1222 fu eletto secondo maestro generale dell’Ordine. Nel giugno 1223 nel monastero di sant’Agnese a Bologna accolse Diana degli Andalò e le sue compagne. Nel maggio 1233 eseguì la traslazione delle spoglie del fondatore dell’Ordine a Bologna.

Pubblicò le prime costituzioni domenicane, diede impulso al ministero della predicazione in Europa e nelle missioni. Scrisse il Libellus de principiis Ordinis Praedicatorum che lo consacrò primo storiografo di san Domenico. Le sue lettere inviate alla beata Diana degli Andalò contengono molte notizie sui suoi viaggi e di tipo religioso, personale e culturale. Nel 1236 si recò a visitare la provincia di Terra Santa.

Tornando in Europa, a causa del naufragio della nave, morì il 13 febbraio 1237 con i due compagni. Le tre salme, furono sepolte nella chiesa domenicana di Acri, l’attuale Akko, nel nord di Israele. Le sue spoglie furono disperse in seguito all’invasione dei turchi.

Nel giorno della sua morte la futura santa Ludgarda ebbe una visione di Giordano in cielo. Leone XII, il 10 maggio 1826 ne confermò il culto.

Daniela Catalano

Data: 12/02/2022



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