Giovedì, 28 Marzo 2024
Diocesi di Tortona
Sua Ecc.za Rev.ma
Mons. Guido Marini
Vescovo

V DOMENICA DI PASQUA La riflessione del Vescovo

PRIMA LETTURA (At 14,21-27)
Riferirono alla comunità tutto quello che Dio aveva fatto per mezzo loro.

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, Paolo e Bàrnaba ritornarono a Listra, Icònio e Antiòchia, confermando i discepoli ed esortandoli a restare saldi nella fede «perché – dicevano – dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni».
Designarono quindi per loro in ogni Chiesa alcuni anziani e, dopo avere pregato e digiunato, li affidarono al Signore, nel quale avevano creduto. Attraversata poi la Pisìdia, raggiunsero la Panfìlia e, dopo avere proclamato la Parola a Perge, scesero ad Attàlia; di qui fecero vela per Antiòchia, là dove erano stati affidati alla grazia di Dio per l’opera che avevano compiuto.
Appena arrivati, riunirono la Chiesa e riferirono tutto quello che Dio aveva fatto per mezzo loro e come avesse aperto ai pagani la porta della fede.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 144)
Rit: Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.

Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.

Per far conoscere agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni.

SECONDA LETTURA (Ap 21,1-5)
Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi.

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo

Io, Giovanni, vidi un cielo nuovo e una terra nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi e il mare non c’era più.
E vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.
Udii allora una voce potente, che veniva dal trono e diceva:
«Ecco la tenda di Dio con gli uomini!
Egli abiterà con loro
ed essi saranno suoi popoli
ed egli sarà il Dio con loro, il loro Dio.
E asciugherà ogni lacrima dai loro occhi
e non vi sarà più la morte
né lutto né lamento né affanno,
perché le cose di prima sono passate».
E Colui che sedeva sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose».

VANGELO (Gv 13,31-35)
Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.
Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».

IL SANTO DELLA SETTIMANA

1/bernardino-da-siena.jpgSan Bernardino da Siena

La Chiesa il 20 maggio ricorda San Bernardino da Siena, religioso francescano e grande predicatore. Nato nel 1380 a Massa Marittima, dalla nobile famiglia senese degli Albizzeschi, rimase orfano dei genitori in giovane età. Fu allevato a Siena da due zie, dove frequentò lo Studio senese.

A vent’anni lasciò gli studi di Diritto, per assistere gli ammalati e i moribondi durante la peste del 1400, per poi ammalarsi anche lui. Alla fine riuscì a guarire, ma dopo essere tornato decise di voler testimoniare Cristo.

Dopo aver dato tutti i suoi averi ai poveri, entrò nell’ordine degli Osservanti.

L’8 settembre 1404 celebrò la prima messa. Subito dopo aver preso l’abito iniziò una intensa attività come predicatore girando per tutta l’Italia settentrionale e centrale. Attraversò villaggi e città portando, con la parola e con l’esempio, intere popolazioni a un profondo rinnovamento cristiano.

Predicò anche nella Diocesi di Tortona, come testimoniano racconti e documenti che ne attestano la presenza nelle terre pavesi e alessandrine.
Per ascoltare le sue prediche si radunavano folle di fedeli nelle piazze delle città, non potendoli contenere le chiese e mancando allora mezzi tecnici di amplificazione della voce, venivano realizzati dei palchi dove il santo saliva per parlare. Nelle sue prediche insisteva sulla devozione al nome di Gesù.

Tavolette di legno incise con il monogramma YHS sormontato da una croce e attorniato da un sole, venivano fatte baciare ai fedeli che ascoltavano le sue prediche.

Il monogramma fu disegnato da Bernardino stesso, per questo è considerato patrono dei pubblicitari; il simbolo consiste in un sole raggiante in campo azzurro, sopra vi sono le lettere YHS che sono le prime tre del nome Gesù in greco, “Yesus Hominum Salvator”.
Ad ogni elemento del simbolo Bernardino applicò un significato. Scrisse un libro intitolato “Sui contratti e l’usura”, dove perorava la causa dell’imprenditore, dell’artigiano e del commerciante onesti che con le loro attività procurava benessere oltre che a loro, anche all’insieme della società.
Ebbe parole di fuoco per i nuovi ricchi, che invece di investire la ricchezza in nuove attività, preferivano prestare a usura. Nel 1437 divenne vicario generale dell’ordine degli osservanti.

Nel 1438 fu nominato vicario generale di tutti i francescani italiani. Non smise mai di dedicarsi. Nel 1444, pur essendo molto malato, si recò a L’Aquila, anche per tentare di riconciliare due fazioni che in città si affrontavano apertamente.
Morì in questa città il 20 maggio dello stesso anno e vi fu sepolto. Si racconta che la bara gocciolò sangue fino a quanto le due fazioni non si furono riappacificate. Fu canonizzato nel 1450, poco dopo la morte, da Niccolò V.

Daniela Catalano

 

Data: 16/05/2019



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