Giovedì, 28 Marzo 2024
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Don Mario Varni è tornato alla casa del Padre

Don Mario Varni è tornato alla casa del Padre

I funerali del sacerdote sono stati celebrati dal Vescovo il 4 aprile a Fabbrica Curone

FABBRICA CURONE - Lunedì 2 aprile, all’ospedale di Tortona, è tornato alla casa del Padre don Mario Varni, di 87 anni di età. Il sacerdote, nato il 14 settembre 1930, era stato ordinato il 29 giugno del 1956.

Il S. Rosario è stato celebrato martedì 3 aprile nella chiesa parrocchiale di Fabbrica Curone, dove mercoledì 4 aprile il Vescovo Mons. Vittorio Viola ha presieduto le esequie alle ore 10.

La salma è stata tumulata nel cimitero di Castellar Guidobono.

Ecco il ricordo del suo parrocchiano e nostro collaboratore Matteo Coggiola. 

Ci ha lasciato don Mario Varni. Semplicemente “don Mario” per tutta la val Curone.
Ritorno a quando ero un bambino e insieme a lui ho visto per la prima volta Roma, era il 2001.
Sono state tante, tantissime le gite parrocchiali che aveva organizzato durante il suo sacerdozio, in ogni parte del Nord Italia e non solo.
Abbiamo visitato città, chiese, abbazie, santuari, località montane e marittime e rivivo bene l’impeccabilità organizzativa e il tempo che dedicava a documentarsi.

La sua esperienza sacerdotale è stata anche caratterizzata dalla vasta cultura, specialmente artistica, che per lui era passione.
In pochi forse sanno che amava realizzare delle piccole icone sacre su tavoletta di legno partendo da un semplice disegno su stampa.
Il “professor Varni”, come lo chiamavano ancora – mi diceva lui – i suoi ex allievi del Dante di Tortona, non aveva un carattere troppo agevole, ma non dimentico alcuni episodi di generosità verso i giovani.
Una volta, per esempio, dopo una funzione, disse a noi chierichetti: “andate in pizzeria e mangiate quello che desiderate, poi passo io a pagare il conto”.
La sua auto, una Punto bianca, ancora parcheggiata davanti alla canonica, è stata sicuramente un simbolo perché con essa, quando era ancora in buona salute, girava tutta l’alta valle, attraversando pendii, curve difficoltose, percorrendo decine di chilometri per poter celebrare la Messa alla domenica in tutte le sue parrocchie, molte volte anche con la neve e con avverse condizioni meteorologiche.

La “sua” pieve di Fabbrica Curone la custodiva come un gioiello e soprattutto aveva contribuito con energia a guidarne i massicci lavori di restauro conclusisi nel 2009 (per l’occasione mi disse di scrivere un articolo, che segnò l’inizio della quasi decennale collaborazione con il settimanale diocesano).
Per quell’evento di chiusura dei restauri ricordo ancora la festosità del grande pranzo, eravamo decine di persone insieme a lui e al Vescovo Martino Canessa. Don Mario ha dovuto poi fare i conti con la diminuzione del vigore fisico accompagnata dal “peso” della responsabilità delle sue diverse parrocchie, mitigato negli ultimi tempi grazie all’aiuto di alcuni confratelli.

Ci ha lasciato uno degli ultimi “parroci della valle”, uno dei pochi residenti così in alto, elemento quest’ultimo che destava la sua attenta preoccupazione per il futuro.
Non amava apparire ed era piuttosto schivo riguardo alle celebrazioni personali. Nel 2016 al traguardo dei 60 anni di ordinazione, non volle nessun articolo commemorativo.

Non ha mai voluto che gli dessi del “lei” e, quando mi telefonava, mi lasciava sempre con un grazie.

E allora ti saluto anch’io caro don Mario... e ti dico grazie!

Matteo Coggiola

Data: 13/04/2018



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