Giovedì, 28 Marzo 2024
Diocesi di Tortona
Sua Ecc.za Rev.ma
Mons. Guido Marini
Vescovo

XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO: Riflessione del Vescovo

  LE LETTURE DELLA DOMENICA  

PRIMA LETTURA (Es 17,8-13)
Quando Mosè alzava le mani, Israele prevaleva.

Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni, Amalèk venne a combattere contro Israele a Refidìm.
Mosè disse a Giosuè: «Scegli per noi alcuni uomini ed esci in battaglia contro Amalèk. Domani io starò ritto sulla cima del colle, con in mano il bastone di Dio». Giosuè eseguì quanto gli aveva ordinato Mosè per combattere contro Amalèk, mentre Mosè, Aronne e Cur salirono sulla cima del colle.
Quando Mosè alzava le mani, Israele prevaleva; ma quando le lasciava cadere, prevaleva Amalèk. Poiché Mosè sentiva pesare le mani, presero una pietra, la collocarono sotto di lui ed egli vi si sedette, mentre Aronne e Cur, uno da una parte e l’altro dall’altra, sostenevano le sue mani. Così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole.
Giosuè sconfisse Amalèk e il suo popolo, passandoli poi a fil di spada.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 120)
Rit: Il mio aiuto viene dal Signore.

Alzo gli occhi verso i monti:
da dove mi verrà l’aiuto?
Il mio aiuto viene dal Signore:
egli ha fatto cielo e terra.

Non lascerà vacillare il tuo piede,
non si addormenterà il tuo custode.
Non si addormenterà, non prenderà sonno
il custode d’Israele.

Il Signore è il tuo custode,
il Signore è la tua ombra
e sta alla tua destra.
Di giorno non ti colpirà il sole,
né la luna di notte.

Il Signore ti custodirà da ogni male:
egli custodirà la tua vita.
Il Signore ti custodirà quando esci e quando entri,
da ora e per sempre.

SECONDA LETTURA (2Tm 3,14-4,2)
L’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo

Figlio mio, tu rimani saldo in quello che hai imparato e che credi fermamente. Conosci coloro da cui lo hai appreso e conosci le sacre Scritture fin dall’infanzia: queste possono istruirti per la salvezza, che si ottiene mediante la fede in Cristo Gesù.
Tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è anche utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.
Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù, che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: annuncia la Parola, insisti al momento opportuno e non opportuno, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e insegnamento.

VANGELO (Lc 18,1-8)
Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

IL SANTO

1/callisto.jpgSan Callisto Papa

La Chiesa il 14 ottobre ricorda San Callisto I Papa.

Il nome di questo pontefice è molto noto per le Catacombe, lungo la via Appia che a lui dedicate.

Tra i molti cimiteri sotterranei dell’Urbe, queste sono le Catacombe più note e più frequentate, celebri soprattutto per la cosiddetta “Cripta dei Papi”.

Il suo nome deriva dal greco e significa “bellissimo”.

Romano, di famiglia patrizia, egli nacque a Trastevere nel luogo detto “Urbs Ravennatum”, il quartiere dei Ravennati. Successe a San Zeffirino sulla cattedra di Pietro nell’anno 217 e resse la Chiesa per cinque anni e due mesi.

Le notizie che abbiamo sul suo conto ci arrivano addirittura dal primo antipapa Ippolito che voleva screditarlo. Si sa che era stato uno schiavo e un finanziere improvvisato.

Fuggito in Portogallo, fu arrestato e ricondotto a Roma, dove subì una condanna ai lavori forzati, nelle miniere della Sardegna.

Tornato a Roma in occasione di un’amnistia, fu inviato ad Anzio.
Papa Zeffirino lo richiamò a Roma, affidando alla sua intraprendenza la cura dei cimiteri.
Fu allora che Callisto iniziò lo scavo del grande sepolcreto lungo la via Appia.
Alla morte di Zeffirino, Callisto fu eletto Papa e si attirò le recriminazioni di alcuni cristiani troppo ligi alla tradizione e troppo rigidi nella morale.

A lui si attribuisce la proibizione del matrimonio tra i consanguinei.
Fu lui a confermare il digiuno delle Quattro Tempora (quattro periodi di tre giorni - mercoledì, venerdì e sabato - equidistanti nel ciclo dell’anno) e convertì il console Palma e i senatori Felice e Simplicio.
Questa sua attività gli attirò l’odio dei pretoriani che lo uccisero gettandolo in una cisterna di Trastevere, durante una sommossa popolare nel 222.
I cristiani seppellirono il suo corpo sotto l’altare di Santa Maria in Trastevere, chiesa che secondo una leggenda fece costruire lui stesso.
Si narra, infatti, che a Trastevere, prodigiosamente scaturì una fonte d’olio che zampillò per un giorno intero e in quel luogo si radunarono numerosi cristiani per pregare, ma molti osti, approfittando di questi raduni, pensarono di aprirvi delle bettole che creavano disturbo.
L’imperatore allora destinò quel luogo al culto dei cristiani e allontanò gli osti. Callisto allora fece erigere una chiesa in onore della Madonna. In realtà la chiesa è opera di Giulio II.

Daniela Catalano

Data: 15/10/2016



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